
I martedì in CAST Alimenti nel 2020 propongono ancora di più
Gli appuntamenti proseguono con una novi
ApprofondisciLa formazione e la consulenza serviranno per ricostruire il tessuto sociale ed aiutare le aziende a percorrere la strada nuova
Non si sa nulla. Impossibile fare previsioni perché non c’è esperienza. Gli strateghi che ostentano soluzioni seguono criteri che dovranno misurarsi con una realtà, soprattutto quella economica, che oggi è praticamente indecifrabile.
Anche le parole che provano a disegnare la realtà futura perdono velocemente significato, si usurano, proponendo categorie inadatte: guerra, crisi, rinascimento, nuova civiltà… L’incertezza si potrà superare soltanto scrutando e valutando di giorno in giorno l’orizzonte che si schiuderà davanti a noi.
Domani ci sarà comunque l’impresa. La formazione e la consulenza ancor di più serviranno per ricostruire il tessuto sociale ed aiutare le aziende a percorrere la strada nuova.
La trasposizione sul digitale di buona parte delle attività di apprendimento ha avuto un’accelerazione improvvisa facendo un ‘salto’ di cui non si potrà non tener conto. E chi, come CAST Alimenti, si occupa di formazione professionale, ne è ben consapevole e si è attrezzata.
Ma il veicolo del trasferimento delle competenze, cioè il digitale, non è la soluzione del problema ed enfatizzarlo è solo il mezzo che può consentire una qualche economia, ma non dà i criteri per il governo della realtà produttiva futura.
Due sono le tracce che le aziende dovranno seguire per ripensare la loro attività:
Non ricette dunque, ma paradigmi, strade maestre che in un recentissimo passato sono state indicate da due grandi sociologi contemporanei: Ulrich Beck, tedesco, morto all’inizio del 2015, che ha affrontato il tema della società del rischio nell’epoca della globalizzazione e Richard Sennet, americano, che nel 2008, in piena globalizzazione, ha sviluppato una straordinaria riflessione sull’uomo artigiano.
La riflessione di Beck ci sarà utile nel prossimo periodo in cui potrebbe prevalere il sentimento della paura. Beck ci ricorda che l’assunzione del rischio rimane l’elemento irrinunciabile del progresso ed insiste sulla necessità di appropriarsi della cultura dell’incertezza: “La chiave per una cultura dell’incertezza si trova nella disponibilità a parlare apertamente del modo in cui affrontare i rischi; […] nel riconoscimento dell’importanza centrale di dimostrare alla volontà collettiva di agire in modo responsabile riguardo alle perdite che si verificheranno sempre, nonostante ogni precauzione.” (*)
Compito della formazione e della consulenza sarà quello di allargare ed allenare lo sguardo degli individui e delle aziende alla cultura dell’incertezza e alla sua gestione che richiede abilità e strumenti rinnovati, soprattutto per evitare che si consolidi l’idea di perseguire ad ogni costo un improbabile rischio zero. Non ci si riferisce naturalmente ai rischi di contagio, ma al rischio di impresa che è condizione necessaria per il progresso.
Ma la traccia più solida per affrontare la crisi la offre Richard Sennet ne “L’uomo artigiano”. Un testo straordinario che nel 2008, in un periodo di violenta globalizzazione e all’inizio di una spaventosa crisi finanziaria, trova nella riflessione sull’evoluzione del lavoro artigianale la chiave per intravedere l’uscita dalla crisi. Egli definisce la maestria, cioè l’integrazione tra sapere e saper fare e l’innato impulso dell’homo faber verso il lavoro ben fatto, “un impulso umano fondamentale sempre vivo. Il desiderio di svolgere bene un lavoro per sé stesso. E copre una fascia ben più ampia di quella del lavoro manuale specializzato; giova al programmatore informatico, al medico e all’artista; […] e giova anche alla nostra partecipazione di cittadini.” **
Ma il lavoro ben fatto non basta. Serve un sistema sociale che ne riconosca il valore e che riconnetta il sistema produttivo con i territori che lo accolgono. E questo è il compito di chi si occupa dell’interesse pubblico.
Per uscire dalla crisi ognuno dovrà fare la sua parte. CAST Alimenti è già pronta per fare la propria ed è da 22 anni che lavora, convinta della centralità del lavoro ben fatto.
(*) Lo Sguardo – rivista di filosofia N. 21, 2016 (II) – Filosofia e catastrofe p. 217
(**) R. Sennet, L’uomo artigiano, Milano, Feltrinelli, 2008, p. 18.
Eventi e iniziative per le imprese...
Gli appuntamenti proseguono con una novi
Approfondisci