Un trend in crescita che necessita di una formazione su misura.

La ristorazione, con 43 miliardi di Euro di valore aggiunto, è il settore trainante della filiera agroalimentare italiana, più importante di agricoltura e industria alimentare.

Le famiglie italiane nel 2017 hanno speso per mangiare fuori casa oltre 83 miliardi di Euro, il 4,7% in più rispetto al 2016. Sono oltre 39 milioni le persone in Italia che consumano pasti fuori casa di cui sono 13 milioni (heavy consumer), coloro che consumano 4-5 pasti fuori casa a settimana, 9,5 milioni (gli average consumer), quelli che consumano almeno 2-3 pasti fuori casa a settimana, 16,5 milioni (low consumer), che consumano pasti fuori casa 2-3 volte al mese.

Un universo composito distribuito tra la ristorazione commerciale tradizionale, (trattoria, bistrot, stellato), ristorazione commerciale retail (catene fast food, attività in concessione in aeroporti, autostrade, centri commerciali) che rappresenta un terreno particolarmente fertile per la ristorazione commerciale veloce (QSR: Quick Service Restaurant).

Quello che cresce maggiormente in Europa ed in Italia è il fast casual (+15% dal 2010 al 2018) caratterizzato da ingredienti freschi, customizzazione, attenzione alla salute, cucina a vista, atmosfera (intrattenimento), value for money, value for time.

Lo scenario sopra rappresentato non può non avere una ripercussione sulla qualità degli operatori del settore della ristorazione. Secondo dati ISTAT, nella categoria Esercenti ed addetti nelle attività di ristorazione, nel periodo 2015-2019 si registra una leggera crescita nel numero di addetti (da 872.000 circa a 892.000) ed un fabbisogno di nuovi inserimenti (tra tourn over e incremento degli addetti) di circa 20.000 unità. La stessa fonte rileva che vi è una richiesta sostanzialmente stabile di cuochi di alberghi e ristoranti e di camerieri e figure assimilate, mentre vi è un incremento della richiesta di addetti alla preparazione ed alla cottura di cibi, di baristi e professioni assimilate, di esercenti delle attività di ristorazione.

In Italia le prime 10 insegne rappresentano solo il 4% dell’intero mercato, alte insegne (21%) mentre gli indipendenti rappresentano ancora il 75% del mercato della ristorazione.

A questo straordinario 75% di intraprenditori che nella ristorazione veloce si fanno largo fra insegne potenti e strutturate, serve una formazione snella, che insegni ad utilizzare la tecnologia disponibile per massimizzare il business, adattandola al proprio format, che insegni a scegliere i prodotti ed i semilavorati che per qualità e redditività sono funzionali alla propria attività, che fornisca la consapevolezza nutrizionale necessaria per essere in grado di produrre un’offerta in sintonia con lo stile di vita dei propri clienti, che fornisca  criteri per definire un modello e piano di business.

Per gli avventurosi che si apprestano ad entrare in questo mercato assai competitivo, è indispensabile acquisire le conoscenze basilari del settore per sapersi muovere con consapevolezza.

Da qui la possibilità di frequentare corsi specifici sul tema e di usufruire dei servizi di coaching che CAST Impresa offre.

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